La libreria



D’altri tempi è il modo giusto per descriverla, piccola, col parquet a terra, la porta che cigola e una piccola vetrina non troppo illuminata. Molti libri, qualche sedia o poltroncina disseminate qua e là, le pareti sono giallo Parma, gli scaffali in legno, le luci sparse e in un angolo un vecchio tavolo da pranzo è adibito la cassa e lì ci sono seduta io: minuta, castana con i capelli lunghi e mossi; solitamente mi prendono per una ragazzina e non me ne vanto, anzi, nell'ambito lavorativo è penalizzante, i clienti con gli occhi cercano sempre il propietario, a volte con sufficienza chiedono se non c'è nessuno.....- Piacere sono nessuna -, mi verrebbe da rispondergli!!!!! Il mio nome è Elisa, vendo libri di tutte le forme e dimensioni con un occhio di riguardo a tutto ciò che mi appassiona. Annessa a questa sala, c’è una stanza dove i libri sono ammassati, un vecchio libraio mi aveva inculcato la teoria che non sono i clienti a cercare i libri ma i libri a trovare i loro futuri proprietari, quindi in questo locale i libri sono tanti e disordinatamente riposti, per questo, l’unica soluzione è aggirarsi tra i volumi nuovi ed usati lasciandosi ammaliare da una copertina, un titolo, un colore, un nome…
Fuori è sera, le stelle brillano in cielo e sembra si muovano, sembra che il vento che soffia svelto quaggiù, soffi anche lassù; la città è trafficata, è l’ora in cui le persone lasciano il lavoro per raggiungere la loro casa, la famiglia, se c’è, e i loro doveri, quelli ci sono sempre.
Chiudo la porta della libreria e mi dirigo verso la fermata dell’autobus, nonostante abbia un auto, mi piace spostarmi con i mezzi, non mi stresso per il traffico ed il parcheggio ed in più ho del tempo libero per leggere, per scrivere e anche per pensare! Inoltre mi piace molto osservare la gente, la diversità, l’originalità, il modo di affrontare quei minuti di viaggio…è interessante! Uno dei tanti aspetti che mi fanno apprezzare le città è proprio questo, che c’è varietà, diversità, non solo di pelle o nazione, ma anche di pensiero, aspetto esteriore, mentalità.
Stasera vengono le mie amiche a cena e mentre il pullman si muove penso alle cose che devo ancora preparare.
Abito in centro in una mansarda affacciata sui tetti e sull’orizzonte del mare, una casa piccola ma che dà l’impressione possa crescere prima o poi, ricorda un po’ gli abiti che si comprano per i bambini, di una taglia in più tanto presto andranno bene…casa mia è così, piccola ma con tante cose dentro come se da un momento all’altro potesse allargarsi!


-Ahhh una bella doccia…… no, prima preparerò, và. Uff che casino….meno male che con loro non mi faccio troppi problemi….guarda che casa!-
Sono disordinata…o forse pigra, mi piace quando c’è tutto in ordine ma dura poco, ed è vero che è bella la casa ordinata, però è più fredda.
Le amiche sono quattro, c’è Ami, tenera dentro vera dura fuori; Leila, la più mamma del gruppo, saggia e divertente; Cina, una vera forza della natura e Tosi, toscanaccia doc. Per cena preparo una bourguignonne con tante salsine, è buona, poco impegnativa e allegra.
La prima ad arrivare è Cina, piccolina, non quanto me, e castana; porta con se una focaccia e un cd per la serata…mi sento male, sarà musica anni ’80 se va bene!
- Ciao Topetta! - mi dice mentre mi abbraccia
- Ciao Ci! Com’è? -
- Bene, bene, vado in cucina a tagliare la focaccia, è ancora calda!
Dalla finestra vedo Ami e Leila, arrivano a braccetto e parlano fitto fitto; Ami porta con se un vasetto di nutella e qualche altra porcata; invece Leila arriva con un pelouches. Leila è…varia! Castana scura, occhi profondi, bella persona con una personalità calda e avvolgente, sa entrare in sintonia con tutti, una parola per descriverla? Buona!
Dopo un po’ arriva Tosi, in ritardo, incasinata, esplodente, arriva e inizia a “spingere” - Eh, allora? Che si fa? Si va? Si inizia a cenare? Su che io c’ho fameee!!! -
E poi ci sono io Elisa, appunto, l’aggettivo per me è…normale…né bella né brutta, non troppo simpatica ma …no, antipatica no. Pesante a volte, perché tendo a fare la sfigata ma poi così sfigata non sono, ma anche leggera, con tanta voglia di ridere e di far casino. Un po’ la bambina che cerca occasioni per combinare marachelle, come quella volta che con Cina abbiamo convinto Ami a farsi massaggiare e le abbiamo spalmato sulla schiena il dentifricio…che ridere!
È bello guardarci nella nostra diversità in cui poi troviamo un seme di eguaglianza; aspetti che ci portano a condividere esperienze, a confrontarci, ad avere  sempre la voglia di sentire il parere dell’una o dell’altra.
Ognuna ha la sua caratteristica, io sono quella che pensa di sbagliare sempre tutto, metto in discussione ogni cosa, ogni scelta, tranne una: il lavoro.
Tosi è incasinata con l’amore, la vita a due; Leila, ama tutto quello che fa e ci mette l‘anima, ma a volte è veramente stanca e allora le sentiamo dire: - Ora basta, mollo tutto, basta, non si può andare avanti così! - noi la lasciamo sfogare un po’ tanto sappiamo benissimo che ritornerà l‘amore! Cina…eh, Cina lotta, lotta in continuo, è una trascinatrice e quando crede in qualcosa ci vuol far credere tutto il mondo e in quella cosa dev’essere il meglio. Poi c’è Ami……lei è una donna, la sento decisa, forte, che va dritta per la sua strada e quando incontra un ostacolo non lo aggira, lo schiaccia; ma a volte è fragile, tenera e ti da la possibilità di aiutarla, di toglierle un po’ di quel peso che porta sulle spalle. A volte vorrei avvolgerla tutta.
Le ragazze sono allegre stasera, dico ragazze ma dovrei incominciare a chiamarci donne, perché ormai, anche noi più piccole, ancora non sposate o senza figli lo siamo. Spesso faccio fatica ad accettarlo…a crederci!
Si ride, ci si racconta aneddoti, si ricorda quel viaggio lungo che ci ha portato in Friuli dove abbiamo conosciuto Tosi, sei ore di viaggio passate tutte ad ascoltare musica anni ‘80 e forse anche ‘70 che avevano scelto Cina ed Ami. Io e Leila avevamo la nausea arrivate a destinazione, maaaamma mia!
È stato un viaggio indimenticabile che ha lasciato il segno che ti lascia un bel sogno, quasi irreale ma ben impresso nella mente!
In quel viaggio ho ri-scoperto l’amicizia, quella vera ma ho anche preso coscienza della solitudine, ho capito che in determinati momenti della vita sei sola, nessuno ti può aiutare, ci sei tu e una montagna da scalare, si, ci sono gli amici a valle che ti incitano, ti mandano calore, ma ad arrancare ci sei tu, tu sola.



Mmmmm che sonno, ieri sera abbiamo fatto tardi e ora che la sveglia suona vorrei zittirla e invece…doccia, cerca i vestiti, truccati, metti a posto, esci……la libreria apre alle 9 ma mi piace entrare un po’ prima, sistemare, prendere contatto col mio mondo da sola, senza clienti. Lavoro ce n’è, nonostante sia una libreria piccina e nascosta, fa simpatia e poi è accogliente.
- Buongiorno Elisa!
- Ciao Lu! Come stai?
Ecco uno dei clienti affezionati, è Luca, un ragazzo molto in gamba, tenero, simpatico, una persona in cui ho riposto molta stima e fiducia.
- Bene, bene, tu?-
- Sonno ma bene, ieri sera c’erano le matte a casa mia!-
- Ah, forte! E’ un po’ che non le vedo. Dovremmo organizzare qualcosa
- Dai!!!!!!!!!!! Sarebbe una figata!
- Senti, mi faccio un giro, ok?-
- Certo! Fai pure, se hai bisogno sono qua in giro…-
Inizierò a fare ordine, mi piace, ma sono disordinata…spesso x pigrizia lascio tutto sulla scrivania e poi le carte, i libri si accumulano. Poi arriva un momento di lucidità, guardo la scrivania, sbianco e metto tutto a posto vergognandomi del mio livello di disordine.
Dopo poco si apre ancora la porta ed è Ruben è un ragazzo spagnolo, di Granada, che vive qui, siamo coetanei, fa di tutto per farmi capire che gli piaccio e io……faccio finta di niente!!!
- Hola feo!
È il mio  modo di salutarlo dandogli del brutto, ma non lo è proprio!
- Hola nena! -  è un furbone, mi chiama nena, bimba e sa che io mi sciolgo.
Mi allunga una pallida rosa che avrà sicuramente rubato lungo il tragitto
- Usciamo stasera, vale? Dai è tanto che te lo chiedo e hai sempre trovato scuse -
- Mmm non so, sono stanca e non mi va di straffogarmi di cibo. -
- E infatti non sarà così, anzi!  “La mora “ è chiusa e il mio amico Fer ci fa entrare per un bel bagno in piscina, ti va? Pensavo: vino bianco e qualche stuzzichino. Figata, eh?!
Oddio, piscina??? Penso dentro di me.
- Non so…che ci facciamo noi due in piscina? E poi sono stanca, lo sai…-
- Coño, como que hacemos? Ci rilassiamo, parliamo, beviamo, mangiamo, ci facciamo una nuotata……- mi schiaccia l’occhio  - qualcosa facciamo…- e ride
- Scemo! Dai, ci sentiamo, non so, un conto è uscire per un film un altro è andare in piscina io e te…-
- Che pesante che sei, cosa cambia? È buio in tutti e due i posti! Basta, passo a prenderti alle 20! -
E Luca: - Dai, Eli, mollati! -
- Miiiii che rompiballeee! E andiamo a vedere sta piscina! Io porto il dolce… però Ruben, fai il bravo, eh? E ora vai, hasta luego -
- Ohhhhhh gracias Luca! Me voy, a stasera, nena! -
Come Ruben esce, Luca viene verso di me e dice: -  Eli, dire che lo ammazzi è dire poco! Porca puttana, arriva apposta per salutarti, ti porta una rosa, è tutto carino, ti invita e tu? Ma non so…sono stanca…cosa facciamo…miii Eli, lo facevi a me ti mandavo……vabbè… e se ne torna di là. -
Io rimango senza parole, lo so, ha ragione, me ne rendo conto ma non so mai come fare con gli uomini. Ho sempre paura del confine, il confine tra l’amicizia e la seduzione; diciamo che ho paura di sedurre fuori dal mio controllo!
Chiamerò Ami, lei mi darà l’ultima spinta!
- Eli, ma ciao! -
- Ciao, ti devo dire una cosa…- Le racconto tutto e lei: - Certo che vai, eh?! -
-Ma Ami, in piscina, in costume, io e lui soli…ma io mi vergognoooooo!-
- E che palle, svegliati, eh?! Dai Eli, lo conosci, ti piace, e che sarà mai? E poi è un bravo cristo, dai! Facciamo così, stasera ti passo a prendere al lavoro e poi scegliamo insieme cosa mettere, ok? Dai, un bacio. -
E mette giù…così non c’è via d’uscita.
Sono solo le undici del mattino e sono già agitata, meno male che ho da fare così non ci penso! Luca è andato via, non ha trovato nulla ma qui è bello per questo, puoi entrare, sederti, leggere qualcosa e poi uscire senza comprare. Per fortuna ho tanti libri non facilmente rintracciabili quindi la vendita c’è e mi basta…non ho molte pretese, solo la voglia di togliermi qualche sfizio, tanto i soldi non bastano mai!

Un po’ prima delle 19 arriva Ami - Allora? Chiudi, dai che andiamo! -
- Ciao si, chiudo, sei in macchina? -
- Eh certo, così poi vado a prepararmi anche io che esco con il mio amore! -
- Riposata oggi? -
- Sta zitta, va, ho pulito casa che nemmeno un impresa di pulizia ce l’avrebbe fatta! -
Rido, Ami è così, responsabile e ligia al suo ruolo qualunque esso sia: casalinga, imprenditrice, figlia... Mentre sono sotto la doccia lei ispeziona il mio armadio e incomincia a scegliere indumenti; io volevo mettere un costume intero, lei mi impone un due pezzi - Ma con l’intero maschero la ciccia! -  e lei: -Ma dai, su! -
- Ok, ok, miiiii che pesanti che siete tra tutti! -
Sono quasi le venti, Ami se ne va e dopo poco suona il citofono, è Ruben e il cuore è in gola! Scendo e sopra il due pezzi ho messo un paio di jeans con una maglia lunga e gli stivali alla peter pan….non volevo essere troppo carina…anzi, provocante, insomma…sexy; nella borsa c’è l’accappatoio, le ciabattine, il beauty e…un barattolo di nutella!
Sono un po’ impacciata e Ruben quando salgo in macchina mi dice: -
- Mmmmm quanto sei bella stasera! -  io divento rossa…- Ma va….
Cerco di minimizzare, anche perché coi complimenti ho sempre difficoltà, non mi piace rispondere ringraziando e non so mai cosa dire!
Arriviamo alla Mora, un albergo in periferia in cui lavora Fernando, un amico di Ruben. Fer ci fa entrare dal retro, è tutto buio, brrr che paura! Ma arrivati alla piscina rimango a bocca aperta! È sotto una vetrata, praticamente al buio, solo qualche luce simile a stelline nella parte in cui c’è l’acqua bassa e i sedili, ma la cosa più affascinante è il vapore, l’acqua della piscina è calda e crea un atmosfera magica.
- Uao! Che figata! - dico io, i ragazzi ridono e Ruben replica subito: - Eri tu che non volevi venire!- Fer ci saluta e noi rimaniamo soli, lo “spagnolo” ha scarponi, jeans e un maglione morbido, inizia a tirare fuori cose dalla borsa ma si ferma e mi guarda: sono un baccalà. - Dai, Eli, buttati, io preparo e poi ti raggiungo. -  L’idea di spogliarmi mi fa star male ma la voglia di provare l’acqua è tanta e lui: - Eli, spogliati, altrimenti ti ci butto vestita! - mi ha convinto, anche perché ne sarebbe capace, credo.
L’acqua…l’acqua è meravigliosa, calda, accogliente, coccolosa, mi rilassa, mi giro verso di lui, ha preparato una bottiglia di “sergio”, due calici e qualcos’altro che da qui non distinguo, lo guardo…non troppo alto, i capelli sono corti e spettinati, anzi arruffati, ha due occhi castani in cui mi ci perderei, un viso accattivante e una simpatia che ti travolge.
Entra in acqua con un tuffo e prova a farmi dei dispetti ma io urlo: - No, no che annego! - - Eli, rilassati, allunga le gambe, ci tocchi, sai? -
- Scemo!!! -  …ridiamo divertiti, io anche imbarazzata.
Dopo aver scherzato e nuotato un po’ Ruben non resiste più:
- Che dici, mangiamo qualcosa? Ho una fame!!!!
- Uhm anche io!!!
- Mmm mi piacciono le donne che amano il cibo!
Inizia ad aprire tutti i contenitori e rimango sorpresa dalla fantasia: tramezzini al tonno tagliati a quadratini, carote da intingere nella salsa rosa (direttamente nel barattolo), involtini di prosciutto con al suo interno la gongorzola, patatine, pop corn, frittata di patate.
- Wow! Ruben!!!!!! Che figata!
.Vieni, ci sediamo sui sedili e stuzzichiamo in acqua, ti va?
- Si. Sai che io adoro mangiare con le mani? A volte me ne vergogno un po’…però è troppo bello!
- Anche a me piace e non me ne vergogno! Allora, se dici così, una volta ti porterò in un posto. Lì si mangia rigorosamente con le mani, nient’altro. Secondo me è molto sensuale, e ovviamente apprezzo che la pensi come me. Sono molto curioso del dolce…sicura di averlo portato?
-Certo, certo! Io sono curiosa di vedere che faccia farai!!!!!
Il cibo è molto buono, stuzzicante e poi cenare in acqua è proprio strano!
- Cos’è il cibo per te, Eli?
- Piacere, direi…una volta no, era un obbligo, avevo sempre poco appetito e i miei genitori, preoccupati, mi perseguitavano col cibo. Ora…vorrei poter mangiare tantissimo per gustare tutto quello di cui mi viene voglia!
- Trovi sensuale il cibo?
- Beh…si, o forse più che il cibo il modo in cui si mangia, no?
- Si, ma anche il cibo in se stesso. Le sue forme, i colori, gli aromi…io ne sono affascinato, per me è molto più di un semplice elemento nutritivo! Dai……vediamo che hai portato di dolce!
Rido e vado nella mia borsa a cercare la Nutella ma prima di estrarla, mi giro verso di lui, lo guardo e rido - Hombre! Che hai portato? Non tenermi così sulle spine!
Estraggo i vasetto di nutella, per l‘esattezza da un kg e Ruben scoppia a ridere
- Andiamo sul pesante…e assolutamente sul sexy…nutella con le mani…nemmeno Mikey Rourke ha osato tanto!!!!!!!!!
- Che scemo che sei…non sapevo cosa portare, non sapevo cosa si mangia in piscina….così ho portato lei….
- No, no, non nasconderti ora…la Nutella ha un significato ben preciso! Dillo che hai pensato a qualcosa di caliente!
- No, dai, Ru - provo a giustificarmi rossa sino alla punta dei piedi - io sono golosa di nutella e ho pensato di portarla…nessun secondo fine o pensiero strano….GIURO!
- Peccato…………
Maledicendo un po’ la mia scelta porto il barattolo da Ruben e lui ci tuffa subito un dito divertito del mio imbarazzo e così faccio anche io.
- Eli, hai mai tradito?
- Ehm……
- Puoi non rispondermi o dirmi una bugia…  dice ammiccando
- Si, è successo. Non ne vado fiera però lo rifarei. È stato un momento bellissimo di puro egoismo!
- Come sei arrivata a quel punto?
- Con la persona con cui stavo era un momento di noia, di assenza totale di stimoli. Per caso ho conosciuto questa persona con cui c’è stato subito feeling. Lui mi ha corteggiato per molto tempo e io, più lui mi stuzzicava, più dicevo di no. Lui, testardo più di me, ha voluto giocare e alla fine ha vinto! Mi sono lasciata travolgere.
- E con il tuo uomo com’è finita?
- È finita. Ma non per colpa del tradimento. È finita tempo dopo. Mi conosci, o forse non ancora così bene, ma io sono così…non riesco a fare tattica…sono come sono. E il tradimento mi piace lì per lì, perché io poi voglio gridare ai quattro venti se sono felice e con chi. E voglio vivere con questa persona la quotidianità, nascondersi non mi piace. Tu, invece?
- Se ho mai tradito? Si, è successo anche a me. Credo di aver tradito per comprendere che della persona con cui stavo non me ne importava più nulla. Un modo come un altro per farla finita. All’epoca l’avevo vissuta così; non tradisco così per farlo o per dimostrare che sono più furbo.
- Che pensi del mio tradimento allora?
- Non ti conosco così bene, la sensazione che mi dai è quella di una persona che fa fatica a lasciarsi andare, ad un amicizia, ma anche ad un amore, una persona timida, con la mente un po’ contorta, ma che intriga, almeno a me. Fa venire voglia di scoprirti per vedere sino a che punto ti freni. Probabilmente con il tuo uomo non riuscivi più a farlo, non ti lasciavi andare, non avevi lo stimolo per farlo, l’altra persona, un po’ perché non la conoscevi, un po’ perché era proibito e perché probabilmente ti ha veramente intrigato ti faceva sentire viva e non hai saputo rinunciarci nonostante la tua intransigenza.
- Wow!
La serata trascorre leggera e piacevole; parlo volentieri con lui, mi piace il suo modo di interessarsi a ciò che la persona che ha davanti gli racconta, è attento e fa domande intelligenti.
Insomma è stata una serata di scherzi, prese in giro, parole, siamo stati bene. Alla fine ero un po’ brilla, ridevo di niente e quando Ruben mi ha detto: - Sono stato bene, nena, mi piace stare con te e vorrei che ricapitasse. Non sono riuscita a trattenermi e gli ho risposto: - Anche io sono stata bene e ho goduto della tua compagnia senza essere troppo in imbarazzo. -
Lui si avvicina, mi batte forte il cuore è serio in volto e mi dice: - Claro, nena, siamo al buio e non ho potuto vedere quanto eri rossa! - e ride!!!
Mi ha accompagnato a casa e ha voluto che gli promettessi che ci saremmo rivisti presto.
Appena salita mando un messaggio ad Ami: - Serata magica con Ruben. -  Vado a letto leggera come una piuma, domani è domenica e non so ancora cosa fare….notte!

Che fare oggi? Relax? Io non so vivermelo il rilassamento, appena so di avere tempo libero mi vengono tremila idee e non sono disposta a rinunciare alle 2999 per farne una. Le vorrei fare tutte! E così: vado in centro? No, vado a fare la spesa e poi sto in casa, mmm potrei andare a fare shopping, anzi no, chiamo Cina e cuciniamo…uffa. Capito? ‘Na tragedia!  Squilla il telefono, è Leila: - Ciao Eli, come stai? Ti ho svegliata? -  - Ciao! No no tranqui, stavo pensando cosa fare oggi e finirà che vado a lavorare perché non so mai che cosa scegliere! - - Per questo ti chiamo! Noi andiamo in campagna, vuoi venire? - - Bello! Ci penso? Ti scoccia?  -  - Ma no, Eli, stai tranquilla, tanto lo sai, anche se lo dici all’ultimo non è un problema! Tutto bene per il resto? - - Si, ieri sera sono uscita con quel mio amico spagnolo, mi ha portato in una piscina ad acqua calda…ti sarebbe piaciuto! - - Nooooo, che stronza! Dai, vieni che mi racconti! Lo sanno già le altre? - Non proprio! Dai, ti faccio sapere, un bacio! Acqua in bocca!-  poco dopo a chiamare è Cina: - Ciao amorino! - mi dice, - Ciao Ci! - -Cava…ma come ha tvascovso la sevata? Finalmente un luogo adatto a lei, non i soliti locali da plebei! Lo dico sempve alla mia sevva…- fa la chic e io le vado dietro: - Cava, cosa vuole, ho tvovato l’amico giusto! - Cina torna in se - Ma tesorino com’è andata?!! - - Bene, Ci, non vedo l’ora di raccontarti e di fartelo conoscere!!! È tenero! Che fate oggi? -  - Andiamo in campagna da Leila, vieni? - -Non so ancora, casomai ci vediamo, un bacio! - -Ok, Eli, buona domenica. -
Uffa, non so che fare, perché è così difficile capire quello che si vuole? Potrei chiamare Tosi e andare a vedere un film…o me ne sto sola? O apro la libreria?
Arriva un messaggio… sarà Ami…no…battito di cuore accelerato…Ruben! - Buenos dia, nena. Sono contento di aver finito il giorno di ieri con te, con i tuoi occhi bellissimi. - che caldo!!!  Rispondiamogli subito: - Hola feo, un beso para ti! Ho una proposta…pomeriggio forse vado in campagna da Leila, vuoi venire con me? - che paura…e se dice no? E se dice si? Aiuto! Cos’ho fatto? Squilla il telefono…è lui: - Guarda che non mi spaventi, sai? A me farebbe piacere conoscere le tue amiche e ancora un pezzettino del tuo mondo! - ha detto si!!!!!!!!!!!!!! Ci mettiamo d’accordo per l’ora e a questo punto dopo aver chiamato Leila pulisco un po’ casa.
 La campagna di Leila è un fazzoletto di terra sulle alture con una splendida vista; è il suo paradiso e le si illuminano gli occhi quando ne parla. Ha costruito una piccola casetta con finestre quadrate e piccine, una porta in legno grezzo e i muri massicci. Nel momento in cui arriviamo Leila e suo marito, Fabrizio, stanno prendendo il sole, li presento e sembra che si piacciano, cosa a cui tenevo molto. Fra, è troppo forte, sembra burbero ma in realtà è un burlone, mi piace tanto! Ruben fa il giardiniere quindi viene subito “ rubato “ da Fabri,  portato a fare il giro del terreno e bombardato di domande mentre io mi godo il sole che scalda l’anima.
- Sembra un bel tipo, Eli. -
- È forte, ieri sera sono stata bene. È troppo bello quel posto, dovremmo andarci una volta noi 4! Sai che cosa verrebbe fuori? -
- Un casino!!!!!-
Sentiamo vociare, sono Cina con Franco ed Ami con Oscar, per fortuna li avevo avvertiti della presenza di Ruben altrimenti iniziavano a fare battute dal parcheggio!
- Ciao tesoriniii! - urla Cina mentre  e Franco si prendono in giro… parlano di cucinare gatti……mah!!! Io corro incontro a Cina e me la abbraccio stretta stretta e mi dice: - Non vedo l’ora di conoscerlo! - prendo sottobraccio Ami e le porto verso gli altri ma gli uomini: - Non ci salutare, Eli, tanto…- - Scusate, raga, ero distratta dalle vostre mogli! - e Franco - Belin che strano!!!-
Dopo le varie presentazioni io come al solito me ne sto un po’ in disparte, lì con loro, ma li ascolto e me li guardo tutti! Sono i miei veri amici e ne vado fiera! Con loro sono me stessa o perlomeno più libera che con altri. E poi mi piace ascoltarli mentre parlano, io ascolto e metto da parte per poi elaborare; sono fatta così.
Alle diciannove io e Ruben siamo sotto casa mia lo guardo e gli chiedo: - Che farai ora? - - Vado a casa, mi cucino qualcosa magari mi guardo un film, tu, nena? - - Mi sa che ti copio. - ridiamo . Anche se non ho tanta voglia di cucinare- lui mi fissa dritto negli occhi - Se vuoi vieni da me e cucino x te. - …e io azzardo, rischio, cosa per me difficile: - E se lo facessimo da me? Intendo cena e film…- divento rossa e ridiamo…- Mi fai un uomo felice, princesa! -
Cerchiamo parcheggio e saliamo in casa, Ruben è curioso e lo lascio girare per casa mentre io mi cambio. Casa mia è piccina, ha la zona giorno tutta aperta, è luminosa e calda, ha un divano ad angolo con tanti cuscini e poi un tappeto color corda, cuori, quadri e, ovviamente,…libri!
Infilata la mia tuta in ciniglia blu cerco Ruben e lo trovo in camera che guarda la mia composizione di foto, quadretti e cuori in latta. - Ti piace? -
-Molto! È accogliente! Sarà meglio andare in cucina a cercare qualcosa da cucinare!  Che dici? Pasta? Ne hai in casa?- Chiede ridendo.
- Si, simpaticone, ho anche delle zucchine, ti va? - figurarsi se non gli va…è un affamato!
Iniziamo a preparare insieme poi io smetto per mettere un po’ di musica…i Negramaro…chissà se gli piacciono? - Fieri i Negramaro! Mi piacciono un casino! - - Si?!! -  - Si, sono andato anche al concerto! - lo guardo ammirata: - Grandeeeeee! Ma gli scappa da ridere - Disgraziato! - e gli mollo un pugno sulla spalla ma lui si sposta e io sembro un albero appena segato…CADEEEE.
Lui mi prende, era tutto calcolato…così mi ritrovo avvolta dalle sue braccia, un po’ rigida anche se vorrei lasciarmi andare e appoggiarmi al suo corpo. Mi prende il viso in mano, lo strizza e mi da un bacio sulla guancia. Faccio finta di abbracciarlo ma gli do un pizzicotto al fianco e lui: - Mmmm mi piacciono i pizzicotti…como lo sabes? - lo bacerei, sul serio, ma è così bello giocare un po’, gustare l’elettricità nell’aria…perché mettere un punto così presto?
Sono stufa di correre voglio gustarmela questa storia, se lo diventerà.
Suona il telefono è Ami e io sono un po’ a disagio…- Ciao Eli, ma che tenero che è “lo spagnolo” ! lo ha detto anche Oscar! - - Ti piace? - chiedo io, - Si, si. Che fai, Eli? - - Io…ehm, io… cena, preparavo cena! - - Che bot! È lì? - - Si…- - Che figata…allora ciao! - chissà cosa si immagina ora.
Sono diventata rossa guardo Ruben e gli racconto quello che mi ha appena detto Ami e lui ridendo: - Vieni a vedere gli zucchini illusionista dai piedi di piombo! - questa volta il pugno se lo prende però mi abbraccia e mi solleva. Che bello che è giocare con un ragazzo, mi piace il contatto fisico, non riesco mai a godermelo per paura di quel famoso confine…
Penso a come è capitato nella mia vita Ruben, ovvero grazie ai libri…era venuto a cercare libri nella sua lingua e siccome io amo lo spagnolo ne avevo qualcuno e la sua simpatia ci ha portato a legare da subito.
- Ruben che facevi in Spagna? - - Un po’ di tutto, ho fatto persino il marinaio…- -Sul serio? - - Si, si, tra l’altro su una barca a vela bellissima! - Siamo seduti sul divano, alla fine il film ha lasciato il posto alle chiacchiere ma anche al silenzio. Prova ad avvicinarsi ma io mi chiudo a riccio e lui ride - Sepia! Sei una seppia! - - Che cosa sono? - - Una seppia! Sai, no?  Quando si spaventano buttano fuori l’inchiostro così il nemico non capisce più niente e loro possono scappare. Come te! Ma io le so pescare, sai? - rido e gli dico: - Si?- - Claro, basta prenderle piano piano e metterle in un secchio con dell’acqua di mare stando attento a non fargli prendere dei colpi e loro non rilasciano l’inchiostro! - io rimango affascinata - Che bello Ruben, ma quante cose sai?! -
La serata la passiamo a guardare foto seduti vicini vicini con qualche candela accesa qua e la e ancora musica. Bella, proprio una bella serata! Quando va via me lo abbraccio stretto stretto, avevo voglia delle sue braccia forti, mi sento protetta lì in mezzo.
Buona notte mondo, questa notte dormirò avvolta dal suo calore, dal suo profumo e dal bene che sa donarmi.

Un raggio di sole solletica le mie palpebre e gli dice: - Apritevi, è giorno! -   dormo sempre con le tapparelle alzate, mi piace essere svegliata dalla luce. È lunedì, inizia una nuova settimana e io sono allegra, accendo il cellulare e trovo tre messaggi:
Tosi: - Ciao cara, stasera filmetto? -
Ami:  -E dunque… -
Ruben:  -Buenos dias,  pincesa de las sepias. C’è un secchio che ti aspetta…-
Rido! Passo dal mercatino, mi compro dei fiori per la libreria e due croassaint al cioccolato; che bella la vita quando si è felici, ci si accontenta di poco e ci si sente ricchi. È una piccola libreria, la mia, ma non la cambierei con niente al mondo! Sto cercando dei libri su internet quando arriva Ami e mi travolge di parole: - No, ma fai pure la figa, non rispondere ai messaggi…- rido come una matta, non ho risposto apposta!!!    - Ebeh, ma com’è andata con rubin…lì, come si chiama? Pure straniero te lo dovevi trovare! Che non ci capisco io! Dimmi qualcosa! -  -Siamo stati bene, “ringhio”! Abbiamo passato una piacevole serata fatta di risate, parole e compagnia. È forte, mi piace. -
 - E lo credo! E dunque…il bacio c’è stato? - io un po’ rigida rispondo che no, non c’è stato e lei - Ma come, Eli? Vi piacete, state bene insieme…e cosa deve farti? La proposta di matrimonio? Ma io non so! -
 -Ma che proposta! Si sta bene anche così, Ami, mi piace vivermela lenta e poi…boh-
 -Cosa ti spaventa, Eli? -
- Uffa che pesante! Ma cosa vuoi che mi spaventi, Ami, è una cosa bella, mica… -
- Eli? -
-Eh?-
-CHE COSA TI SPAVENTA? -
- Uff, non so…niente…o forse… -
- Che?-
-Che è spagnolo. Cosa ne so io di lui, magari ci si innamora, si sta bene e poi lui…e se vuole tornare in Spagna? Io che faccio? -
 - Vabbè, Eli, sei già al funerale tu! Non sai nemmeno se sei morta…magari vi mettete insieme e tra un mese vi odiate! E poi, Eli, gliel’hai dette ’ste cose?-
- A Ruben? Ma vaaaa, sei fuori? Le sto dicendo a te. -
 - Beh magari parlagli un  attimo! -
 - Si, che gli dico? Sai, Ruben non è che se un giorno ci sposassimo tu poi scappi a Granada, vero? Ma Ami, come cavolo faccio, dai? -
- Beh, lo vedi che allora vai troppo avanti? -
- Ho capito però il pensiero c’è. Ci sto bene con lui, Ami, ma come faccio a lasciarmi andare? E se tra un anno vuole tornare a casa sua, io che faccio, mi disinnamoro? -
- Secondo me gli devi parlare. -
 - Fosse facile -
-Prova, magari lui lo intuisce e ti aiuta, mi sembra uno avanti. Dai, Eli, su!!! Ora vado, hai visto Luca ultimamente? -
- Si, qualche giorno fa. Sabato vorrei andare, anzi ora chiamo. -
- Dai se ce ne sono due vengo anche io. Ciao Eli! -
- Ciao, ti so dire. -
Luca è un massaggiatore, proprio come Ami, ed è un riflessologo.
È una bella giornata ed entra tanta gente, mi piace aiutare a scegliere i libri o dare piccoli consigli; tempo fa è venuta una ragazza dicendomi che voleva provare a leggere Erri De Luca, le ho consigliato un titolo e lei era entusiasta: - Ma allora esistono ancora i librai! Nelle grandi librerie trovi di tutto ma non il consiglio dato con passione. Grazie!-
È stato molto emozionante, tempo fa vidi un film che narrava la lotta di una piccola libreria per sopravvivere ad una grande, non ricordo il titolo, dovrei chiedere ad Ami o a Cina!
Le manderò un messaggio: - Ciao Ci, come stai? Mi manchi, sai? Un abbraccio grande grande! -

Verso le sedici arriva Ruben in libreria vestito da lavoro……strano…
- Hola nena! -
- Ciao bello!-
- Bello…insomma…bello sporco! Quello si! Come stai, Eli? -
- Bene, hombre, proprio bene. Merito della giornata di ieri! -
Lui sorride soddisfatto, ha le stelle negli occhi ma diventa serio…- Senti, Eli, se ti chiedessi di uscire con me stasera mi diresti che è troppo, che sono pesante e che non ti va? Perché io ne avrei proprio voglia!!! -
Io sorrido e lo guardo con dolcezza, ma quanto mi piace questo tipo? Lui si illumina……mi sa che gli devo proprio parlare!
- Ne ho voglia anch’io, Ru! - e lo abbraccio, lui si scosta, dice che è sporco
- Ma smettila, preciso! - non se lo fa ripetere e mi abbraccia stretta stretta.
- Che facciamo però, hombre? -
- Non so ci devo pensare, tu sei pronta per qualsiasi cosa? - sgrano gli occhi -  Beh, dipende…-
- Scioglierò i tuoi piedi di piombo, nena. Ti passo a prendere alle 20, vale? - e fugge. Come dicono nei fumetti…GULP! Chissà cosa s’inventa!!! Aiuto!
Arriva un messaggio, meno male, così mi distraggo…è Cina: - Ciao topetto! Io tutto bene, a parte che mi manchi! E lo spagnolo? È molto carino, mi piace!!! - me la mangerei quando mi chiama con i soprannomi che s’inventa! È troppo forte! Mi accingo a chiudere quando suona il telefono è Ruben:
- Preparo a casa mia, vengo alle 19 e 45. Così siamo tranquilli e parliamo un po’  -    AIUTO!
- Ok, ma allora vengo io se mi dici dov’è. -
-  Ma no, vengo a prenderti! -
- Te sei fuori! Devi cucinare e vieni a prendere me? -
- Certo, per una donna questo e altro e poi mi fa piacere. Non è bello farsi venire a prendere? Dovrebbe esserlo… - Ma  questo come fa a conoscermi così…mi fa sentire una principessa! A parte che mi sembra Ami che con la scusa che le fa piacere, fa tutto quello che vuole!
-Elisa? -
- Si, scusa, ero sovrapensiero! Va bene, Ru, mi spiace per te ma è molto piacevole.-
- Oh, brava! Ci vediamo alle 19 e 45. Beso princesa-
- Aspetta….cosa porto, Ru?
- Porta la tua semplicità e allegria, ma, attenzione, lascia a casa le barriere…
- Che scemo che sei…
Mentre sono in autobus penso a cosa portargli, vorrei una cosa speciale…trovato! Gli porto uno dei miei cuori in latta! Chiamo Ami: - Ciao, stasera vado a casa sua. -
-Minchia! Non molla, eh?! Grande, mi piace! -
- Cucina e nel frattempo mi viene a prendere a casa! -
- Uao! Eh no, cara mia bella, non scherza! Mi piace proprio! Fatti bella mi raccomando e in bocca al lupo. Però, Eli, parlagli!- -
- Si, capo! Pensa che mi ha detto che stiamo a casa così siamo tranquilli e parliamo un po’…-
- È avanti il ragazzo…-
-Vado, un bacio! -
- A te! -
Sono agitata, mi metto stivali, jeans attillati, maglia lunga marrone aderente e scollata…me ne pentirò, lo so!
Scendo e passando davanti allo specchio mi piaccio, strano……
-  Que guapa! - mi dice prima di mordermi  la guancia
- Gracias  rispondo, subito seguito da un - Ahiii e da un pizzicotto!
- Guarda casa mia è un casino però ti ospito come fossi di casa, non ci farai caso, vero? -
- Ma secondo te? Stai tranqui, anzi……mi piace! -
Mi guarda soddisfatto e divertito, e intanto mi spiega che a casa sua si arriva a piedi percorrendo una breve discesa che porta al mare.
La stradina è in mezzo agli alberi, si lascia il traffico e i rumori alle spalle e finisce in una spiaggia su cui si affacciano tre o quattro casette, non ci sono luci se non quelle delle abitazioni e nel buio più totale c’è solo il rumore e il profumo del mare. Lui abita nella prima casa al primo piano, entriamo e io rimango incantata; la casa è piccola, illuminata dalle candele; ha l’ingresso, un cucinino e una sala che è magica! Parte delle tre pareti di questa stanza sono a vetri e danno sulla spiaggia buia e sulla notte stellata. Mi cinge la vita e mi chiede se mi piace, io lo guardo - Sono emozionata Ruben. - mi abbraccia e mi bacia la testa - E’ piccola, spesso umida e non troppo comoda, ma non potrei rinunciarci! È il mio nido! -
- È bellissima. - gli porgo il mio sacchetto e quando vede il cuore diventa serio, io abbasso lo sguardo e arrossisco…… forse ho sbagliato.
- Eli è bellissimo, era il tuo, vero? - e mi sussurra: - Lo porterò sempre con me! Grazie. -  io mi irrigidisco, dirà così perché penserà di andarsene, ecco, mi voleva parlare per dirmi che se ne va, lo sapevo e ora che faccio?
- Que pasa, Eli?
- Te ne vai? È un addio questo? Un ultima cena?
- No, nena, dove vuoi che vada? Dicevo che l’ho messo nel mio cuore! Che c‘è tesoro, sei tesa. - io taccio, non so cosa fare, avevo tanti buoni discorsi ma ora la paura della verità è grande.
- Eli? Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo…-
- Non so, Ruben. Io…-
- Hai paura che me ne vada, vero? -
- Oh mi sento scema! -
- Ma no, anzi, te ne volevo parlare io, Eli. Ti ho chiesto di vederci proprio per questo, non riuscivo più a resistere. Eli mi piaci, tanto, l’avrai capito, ormai. Ma non so cosa succederà nel mio futuro, sarei poco onesto a dirti che starò qua tutta la vita, non so cosa farò però, voglio viverti, Eli, capisco che tu abbia paura, ne ho anch’io, perché se viaggio col pensiero immagino una bella storia con te, vorrei costruire qualcosa. Però rinunciare  a Granada per sempre non so se sono pronto, se ne sono capace, vedi, è difficile, ma non sarebbe ancora più brutto dire basta e perderti? Perdere la possibilità di capire come stiamo insieme, vedere cosa diventiamo noi due insieme… Secondo me dobbiamo provare a lasciare andare queste emozioni. -
- Lo so, ne ho voglia anche io e non riuscirei a fare a meno di te, ora, però se ci piacciamo? Se stiamo bene insieme? Io non voglio legarti a me o all’Italia, però…-
Mi copre il viso di baci e io mi sento in paradiso, ma i miei piedi pesano e mi riportano alla realtà - Ruben io ad esserti amica, solo amica, non riesco, anzi, non mi basta. Quindi o mi lascio andare e seguo la corrente oppure…esco dall’acqua e non ci vediamo più. -
- Eli, come hai detto a me prima, non ti posso legare, ma soprattutto non voglio. Se te ne andassi ci starei malissimo, sul serio! Ma più di Ruben di oggi, del 2007, non ti posso offrire, sarebbe facile farti false promesse ma non le meriti! Sono il primo a non volere che tu soffra…ma non andartene. -
Annuisco, il mio cervello gira a tremila, come faccio a dargli la schiena e non vederlo più? Dove la cerco quella forza? Vorrei Luca ed Ami qui! Ami che faccio? E se sto male? Se è amore vero e poi parte? Io non mi ci vedo a trasferirmi a Granada o chissà dove, il mio posto è qua, la mia vita, il mio cuore è qua. No, non ce la posso fare a perderlo così, soffrire per soffrire soffro ora. Mi giro, lo saluto, lo abbraccio ed esco.
Ciao, basta, problema risolto!



È mattina, ho sonno e non voglio alzarmi, non voglio andare a lavorare e poi piove…dio, no, la pioggia oggi no. Non apro nemmeno gli occhi, sto ferma, immobile. Con la pioggia non ho un bel rapporto, mi piace se sono a casa al caldo ma che duri poco però! Faccio una follia…magari mi fa bene, non apro, me ne sto qui a poltrire in letto, si, si, non vado a lavorare, tanto piove chi vuoi che venga! Me ne sto qui, ripenso alle emozioni di ieri sera………ohhhhhhhh ieri sera………si, si, sto a letto! Che serata, che emozioni, che forza ho tirato fuori…non immaginavo nemmeno di averla!
Si, sto a casa, ho deciso; mi faccio coccolare dal piumone e ….dal dolce Ruben. Si, non me ne sono andata ieri sera, ha slegato i miei piedi di piombo, è riuscito a mandar via “ Signora ombra” . I dubbi e le paure ci sono ma non si può, per la paura di soffrire, negarsi così tante belle emozioni.
E allora……rischiamo!

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